Consiglio di Stato e Tar Lazio confermano le sanzioni Agcom a Google per aver diffuso pubblicità di giochi con vincite in denaro su Google Search e YouTube (contravvenendo al Decreto Dignità) e mettono un punto definitivo sulla vicenda.
L’orientamento giurisprudenziale del tutto nuovo considera Google come un hosting provider attivo, responsabile per i contenuti promossi: un cambiamento significativo, che finalmente assegna le giuste responsabilità e ruoli agli attori in gioco.
Il primo provvedimento sanzionatorio di Agcom nei confronti di Google (a cui ne sono seguiti altri 3 per nuove violazioni riscontrate sempre a Google attraverso la piattaforma di condivisione di video YouTube) rilevava una violazione commessa attraverso il servizio pubblicitario Google ADS dell’articolo 9 del decreto-legge del 12 luglio 2018, n. 87, convertito con la legge del 9 agosto 2018, n. 96 (cd Decreto Dignità). Articolo in cui il legislatore italiano, attribuendo un nuovo potere di vigilanza e se del caso sanzionatorio ad Agcom, introduce nel nostro ordinamento un divieto di pubblicità di giochi a pagamento.
Le nuove sentenze confermano il ragionamento seguito da Agcom, basato sul presupposto che il servizio pubblicitario offerto da Google non consiste nel semplice immagazzinamento del contenuto pubblicitario creato dall’utente, ma prevede che lo stesso sia elaborato dal sistema, a valle di una specifica verifica, al fine di garantirne l’efficace posizionamento rispetto alle parole chiave di ricerca inserite dagli utenti e alla profilazione della loro navigazione.
Pertanto, appare evidente che Google non è semplicemente un hosting provider passivo, in quanto realizza un “controllo” delle informazioni pubblicate per consentire ai suoi clienti di “ottimizzare la loro vendita online”. In tale ottica non poteva essere all’oscuro dei contenuti della pubblicità di giochi con vincite in denaro e della tematicità dei canali da cui venivano caricati, nota sin dalla fase di sottoscrizione del contratto di partnership: proprio tale circostanza costituisce secondo il Consiglio di Stato condizione sufficiente a configurarne la responsabilità.
Un passo in avanti fondamentale, addirittura epocale, che ci auguriamo costituisca un importante precedente nel contrasto del gioco d’azzardo, specialmente quello online, che sta diventando un fenomeno sempre più prorompente e allarmante. Lo dimostrano anche i dati raccolti nella II edizione del report “Il libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani.” (realizzato da Federconsumatori e CGIL) che sarà presentato il prossimo 29 maggio, a Roma, alle ore 10:00 in Sala Santi, presso la sede della CGIL Nazionale in Corso d’Italia, 25.