L’AGCM ha sanzionato Tim per oltre 760mila euro e Dazn per più di 7milioni di euro per l’accordo relativo alla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024, per le quali la nota piattaforma di streaming si è aggiudicata i diritti. Chiudendo l’istruttoria, l’Autorità ha confermato quanto rilevato da Federconsumatori già due anni fa, quando abbiamo segnalato proprio all’Antitrust che, alla luce delle numerose richieste pervenute alle nostre sedi, stavamo riscontrando un diffuso ed evidente disorientamento da parte dei cittadini sulla questione. A tale riguardo, abbiamo in particolare evidenziato i messaggi veicolati dai protagonisti della vicenda (e di conseguenza dai media), fuorvianti e imprecisi, nonché a volte del tutto errati o comunque facilmente fraintendibili, abbiamo rilevato inoltre gli evidenti profili di irregolarità dell’accordo dal punto di vista sia della concorrenza, sia delle conseguenze sull’utente finale in termini di influenza su scelte e possibilità di acquisto.
L’Antitrust ha accertato che l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con aziende concorrenti poteva avere ripercussioni decisive e negative sulle dinamiche competitive nel settore, poiché la stessa Tim ha avuto, così, la possibilità di commercializzare un’offerta in bundle non replicabile da altre società del settore. La fondatezza delle nostre osservazioni, peraltro, era già stata fattivamente dimostrata dall’attuazione del sub-procedimento cautelare, che ha impedito il protrarsi degli effetti dell’accordo stesso e ha portato alla sostituzione di quest’ultimo con una nuova versione, che ha cancellato del tutto l’esclusiva e ha permesso anche ad altri operatori di concludere partnership con Dazn.
Accogliamo quindi con favore la decisione dell’Authority nei confronti di un’intesa scientemente finalizzata a limitare le naturali dinamiche concorrenziali del mercato, nonché a condizionare in misura determinante le possibilità di scelta del consumatore, con evidenti profili di scorrettezza che hanno avuto, seppure per poche settimane, conseguenze negative per gli utenti finali.