È stato proclamato lo stato d’emergenza per l’isola di Rodi. L’incendio boschivo divampato qualche giorno fa, che si è esteso velocemente a causa dei forti venti, ha costretto migliaia di residenti e turisti ad abbandonare le proprie abitazioni o strutture turistiche. Sono circa 30.000 le persone evacuate, che sono state ospitate in alberghi, centri congressi, strutture sportive e scuole, dove sono state assistite con viveri e assistenza medica. La priorità è mettere in sicurezza abitanti e turisti presenti sull’isola, organizzando il rientro per questi ultimi.
Per i viaggiatori italiani, la Farnesina, in collaborazione con la Protezione Civile greca e le autorità competenti, sta provvedendo ad anticipare i rientri, organizzando dei voli speciali. Nel dettaglio, per i turisti che hanno prenotato attraverso un tour operator o un’agenzia di viaggio, si consiglia di contattare il referente e organizzare il viaggio di rientro. Invece, per chi non ha un riferimento, è necessario rivolgersi all’Ambasciata o al Consolato, oppure ancora contattare i numeri presenti sul sito “Viaggiare sicuri”. Per tutti i connazionali a qualsiasi titolo presenti a Rodi si suggerisce la registrazione sul sito www.dovesiamonelmondo.it e di scaricare l\App “Unità di Crisi”.
Per chi, invece, aveva in programma di partire per Rodi la situazione è più complessa: come raccomanda anche la Farnesina, sarebbe consigliabile trovare una destinazione alternativa, ma l’assurdità è che, se il volo è operativo e la struttura ricettiva è in funzione, non è automatico ottenere il rimborso anche in caso di cancellazione. Nel caso aveste prenotato a Rodi acquistando separatamente volo e hotel è necessario contattare la compagnia aerea e la struttura in loco, per capire se il volo è operativo e se la struttura è agibile o meno. Generalmente, per i voli aerei, se l’aeroporto è aperto e la compagnia aerea è in grado di effettuare il servizio, il rimborso non è dovuto, salvo diverse disposizioni della società di riferimento. Stesso discorso vale per le strutture alberghiere ancora agibili: bisogna verificare se sono in grado di fornire il servizio, così come descritto al momento della prenotazione, oppure se si rendono disponibili ad effettuare il rimborso. La cancellazione e il rimborso vanno richieste anche nel caso in cui la prenotazione del viaggio sia stata effettuata attraverso un’agenzia.
Nel caso in cui il tour operator non intenda procedere con la cancellazione è possibile richiedere chiarimenti alla luce del comunicato della Farnesina, dell’art. 41 punto 4 del Dlgs 62/18 e della sentenza della Corte di Cassazione 16315/07 che prevede il rimborso del prezzo dei pagamenti effettuati qualora venga a mancare la finalità turistica del viaggio. Per inoltrare una richiesta di rimborso è necessario presentare un reclamo ufficiale tramite raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede legale della società o tramite PEC all’indirizzo PEC della stessa, chiedendo chiarimenti alla luce delle indicazioni sopra descritte.
Una situazione ai confini della realtà: mentre le autorità faticano a mettere in salvo e rimpatriare le persone e le strutture ricettive in funzione sono piene dei turisti sfollati dalle zone più a rischio, non vi è piena disponibilità ad effettuare cancellazioni e rimborsi, in quanto la Farnesina ha fornito lo sconsiglio, invitando i viaggiatori semplicemente a recarsi presso altre destinazioni. In tal senso chiediamo immediatamente un intervento del Ministero del Turismo affinché adotti misure di buon senso, invitando Tour Operator, OTT, compagnie aeree e associazioni di categoria a disporre le cancellazioni, emettendo rimborsi o voucher (a scelta dell’utente) a favore dei turisti coinvolti.
In questa situazione, in ogni caso, i cittadini non sono soli: per informazioni e assistenza possono rivolgersi alle sedi Federconsumatori presenti su tutto il territorio nazionale, oppure possono contattare lo sportello Sos Turista (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13.30) al numero 059.251108 o all’indirizzo mail info@sosvacanze.it .