Si è riunita oggi, per la quinta volta, la Commissione di allerta rapida sui prezzi, nell’ambito della quale è stata esposta la relazione trimestrale sull’andamento dei prezzi dei carburanti e dell’efficacia delle misure adottate finora. Emerge dai dati che i cartelli recanti i prezzi medi dei carburanti non hanno portato a un allineamento al rialzo dei prezzi, smentendo chi sosteneva il contrario. Hanno semmai introdotto una maggiore trasparenza, ma non sono arrivati a contenere efficacemente i prezzi. Per rendere più percepibile da parte del consumatore l’efficacia delle misure adottate è opportuno accogliere l’idea di maggiore trasparenza, proposta dall’Antitrust, di introdurre gli open data in tema di monitoraggio sui carburanti.
Nell’ottica di una riduzione dei costi è necessario e urgente, inoltre, un maggiore sforzo, anche perché è bene ricordare che i costi dei carburanti incidono pesantemente sull’andamento dei prezzi di beni e servizi in un Paese in cui circa l’86% dei beni è trasportato su gomma.
Un impegno reale e concreto in tal senso passa attraverso interventi non solo finalizzati a contrastare le speculazioni, attraverso attenti ed assidui monitoraggi, ma anche, con effetto immediato:
– Un taglio delle accise sui carburanti, immediato e congruo o la definizione e l’applicazione di un’accisa mobile realmente efficace. Operazione che darebbe respiro alle famiglie, sempre più costrette a rinunciare all’utilizzo dei propri mezzi, affollando un servizio di trasporto pubblico già estremamente carente.
– Lo scorporo delle accise dall’applicazione dell’IVA sui carburanti: da tempo sottolineiamo quanto sia insopportabile e iniqua l’imposizione di una tassa su un’altra tassa.
Infine è opportuno intervenire per eliminare inaccettabili disparità territoriali nel costo dei carburanti, che sistematicamente risultano più cari nei centri minori dove è anche minore la disponibilità dei mezzi pubblici.
Inoltre è necessario introdurre misure più stringenti sulla determinazione del self che va anche monitorato, non solo in relazione al costo, ma anche alla corretta esposizione dei prezzi all’interno dei distributori, non sempre trasparente.