Dopo la fiducia dei consumatori, anche il dato relativo al commercio segna un peggioramento
Vendite ancora in calo a ottobre: l’Istat stima un calo congiunturale sia in valore (-0,5%) sia in volume (-0,8%).
Particolarmente grave la variazione negativa nel settore alimentare, che segna un calo del -0,7% in valore e -1,4% in volume. Va leggermente meglio se si guardano i dati su base tendenziale: le vendite dei beni alimentari, in questo caso, sono in crescita del 2,9% in valore ma solo dello 0,4% in volume.
Dati che fanno il paio con il peggioramento del clima di fiducia di consumatori, specialmente in relazione alla situazione economica generale e su quella futura e che testimoniano, ancora una volta, la situazione di difficoltà che molte famiglie stanno vivendo.
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato, da tempo, una progressiva riduzione del consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); una ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 49% dei cittadini); un aumento degli acquisti presso i discount (+11,9%). A questo si aggiunge la rinuncia alle cure, con 4,5 milioni gli italiani costretti a tale rinuncia, dei quali circa 2,5 milioni rinunciano per motivi economici.
La manovra economica non dà risposte in questo senso, per questo a nostro avviso va cambiata. adottando misure di sostegno efficaci ed incisive, a partire da una riforma fiscale equa, veramente volta a sostenere i cittadini e la crescita del Paese, nonché dall’annunciato ma mai pervenuto intervento sulla tassazione degli extraprofitti e sul contrasto all’evasione fiscale.