Istat: nuova accelerata per l’inflazione che a marzo segna il +2%.

31 Marzo 2025

Ricadute di +632,00 euro annui a famiglia, di cui +184,80 solo nel settore alimentare.

Torna a correre veloce il tasso di inflazione che, dall’1,6% di febbraio, passa al +2% di marzo. A crescere maggiormente, ancora una volta sono i prezzi dei beni energetici (+3,2%) e quelli alimentari (+3,3% per i non lavorati). In rialzo anche il carrello della spesa, che segna quota +2,1%.

Con l’inflazione a questi livelli, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima ricadute, per una famiglia media, pari a +632,00 euro annui, di cui +184,80 solo nel settore alimentare.

Questa nuova accelerata sottolinea, con maggiore urgenza, la necessità di intervenire per frenare i rincari, in campo energetico ma non solo.

È urgente, infatti, disporre sostegni e misure che tutelino il potere di acquisto delle famiglie, ormai ridotto ai minimi termini. Non dimentichiamo, infatti, che secondo le ultime rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le famiglie continuano a operare tagli e rinunce: riducendo il consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); tagliando i consumi di frutta e verdura (-2,4%); ricercando sempre più assiduamente offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 51% dei cittadini); rivolgendosi più di frequente ai discount (+12,1%).

Non ci stancheremo di ribadire che la priorità del Governo deve essere quella di arginare la crescita del disagio e delle disuguaglianze, programmando interventi immediati ed efficaci, a partire da:

  • La rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe un risparmio di oltre 516 euro annui a famiglia);
  • La promessa riforma e degli oneri di sistema su beni energetici (eliminando voci obsolete e spostandone altre sulla fiscalità generale);
  • La creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare;
  • Lo stanziamento di maggiori risorse per la sanità pubblica;
  • L’avvio di misure per riequilibrare le disuguaglianze esistenti, attraverso un rinnovo dei contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni e una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi.