Il monitoraggio fotografa una situazione drammatica, fatta di ritardi, disparità e mancata trasparenza
È stato presentato oggi nella sede nazionale della Cgil il Monitoraggio sulle liste di attesa predisposto da Federconsumatori e Fondazione Isscon, con il contributo dell’Area Stato Sociale e Diritti della Cgil.
Un ricco elaborato di dati che fotografa i tempi massimi di attesa registrati nelle Regioni e P.A. di Trento e Bolzano, nelle 41 aziende sanitarie locali di aree metropolitane e periferiche alle grandi Città, ed in 13 aziende ospedaliere. Monitorate il 52% del totale delle prestazioni (86) oggetto del monitoraggio previsto dal PNGLA, inclusi i ricoveri nelle poche aziende dove risultano accessibili i dati.
Undici gli accessi civici che sono stati necessari per disporre dei dati non pubblicati dalle aziende sanitarie nonostante gli obblighi di legge. L’85% dei tempi rilevati è riferito al mese di aprile 2023 il restante 15% nei mesi di marzo, giugno e luglio.
In un allegato, sono stati inoltre monitorati i tempi di attesa rilevati nel primo quadrimestre 2024, da cui è possibile constatare quanto, fra le regioni con dati comparabili delle performance regionali in valore percentuale, solo 3 regioni (Toscana, Emilia-Romagna e Umbria) hanno migliorato i tempi di performance rispetto ad aprile 2023. Peggiorano, invece, le performance regionali nel Lazio, in Puglia ed in Veneto.
Ciò a dimostrazione del fatto che i tagli alla sanità e la carenza di personale, mentre aumentano i costi di produzione dei servizi, continuano a produrre ritardi e disservizi nel governo della domanda di prestazioni. L’analisi prende in considerazione anche il contesto sanitario, sociale, economico e territoriale dentro cui si muove il fenomeno delle liste di attesa e le tante disuguaglianze nell’accesso alle prestazioni sanitarie. Contesto su cui pesano i tagli al Fondo Sanitario, le differenze di riparto fra regioni, i tanti commissariamenti lacrime e sangue per i cittadini, la spesa privata crescente per le cure arrivata, nel 2021, a ben 41 miliardi di euro e che varia in relazione ai territori ed alle condizioni sociali delle famiglie. Ciò a dimostrazione che laddove il pubblico arretra non tutte le famiglie sono nelle condizioni di sostenere i costi per le cure private. Ciò accade soprattutto nel Mezzogiorno dov’è più bassa la qualità e la garanzia dei Lea più alta la migrazione e l’aspettativa di vita.
Il Monitoraggio ha rilevato le difficoltà di accesso ai dati dei portali regionali, aziendali ed ai cruscotti di monitoraggio. Percorsi tortuosi e di non facile accesso per i cittadini con poche competenze sanitarie e informatiche. Emerge dal monitoraggio la frequente presenza di dati non disponibili per effetto delle agende chiuse, vietate dalla legge, e l’assenza delle informazioni ai cittadini dei percorsi di tutela previsti in caso di mancato rispetto dei tempi massimi di attesa.
I tempi di attesa fotografati dal Monitoraggio di Federconsumatori rilevano attese lunghissime sino a 735 giorni per una ecodoppler cardiaca. Dal confronto seguito all’illustrazione dei tempi del monitoraggio, è emersa la bocciatura del PNGLA 2024-2026, riproposizione di molte parti del Piano 2019-2021 che appare più incentrato a soddisfare esigenze contingenti di propaganda politica che i reali nodi a cui sono legate le liste di attesa. Nodi che per essere risolti richiedono misure cogenti per assicurare a Regioni e Aziende le condizioni ottimali per erogare le prestazioni nei tempi previsti dai medici prescrittori e nell’appropriatezza della domanda, a partire dall’adeguato finanziamento del Fondo sanitario, dello sblocco del tetto del personale, dal contenimento della spesa verso il privato, di trasparenza nella pubblicazione e comprensione dei dati anche per i non addetti e da cogenti misure di controllo e partecipazione dei cittadini nella valutazione della quantità e qualità dei servizi erogati.
Federconsumatori ha inoltre messo in luce l’effetto di informazione e tutela promosso in tutto il Paese con la propria campagna Stop liste di attesa che, tramite gli Sportelli della salute, sta offrendo supporto e soluzioni ai cittadini che subiscono gli effetti dei lunghi tempi di attesa.
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