L’AGCM ha sanzionato per 2,5 milioni di euro Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A. (compagnia assicurativa specializzata nell’assicurazione sanitaria) e per 1 milione di euro Previmedical Servizi per la Sanità Integrativa S.p.A. (provider di servizi cui è stata affidata la gestione e la liquidazione delle pratiche di sinistro).
Un provvedimento scaturito dai risultati dell’attività di vigilanza svolta dall’Ivass e dalle segnalazioni di numerosi consumatori che denunciavano ritardi nella gestione e nella definizione delle pratiche di rimborso, difficoltà a contattare il servizio di assistenza, nonché rigetti non giustificati di richieste di rimborso e di autorizzazioni alle prestazioni sanitarie in forma diretta.
L’Autorità ha accertato una pratica commerciale scorretta, in quanto le società hanno ostacolato l’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori, rendendo onerosa la fruizione delle prestazioni assicurative.
Non solo è difficile usufruire di prestazioni sanitarie pubbliche, tra liste di attesa, ritardi e diritti negati, ma ora anche fruire dei servizi che dovrebbero essere garantiti da assicurazioni private sta diventando un’ardua impresa.
Tra ritardi accumulati e rimborsi negati, i cittadini hanno riscontrato numerose difficoltà nel fruire delle prestazioni o nel recuperarne le spese, con possibili danni alla propria salute.
Un comportamento inaccettabile, a cui AGCM ha messo, ci auguriamo, un punto definitivo: sono molte, infatti, le assicurazioni sanitarie per cui i cittadini lamentano problemi simili, che ora, speriamo, prenderanno esempio da tali sanzioni per correggere le proprie criticità e porre rimedio ad abusi e ritardi, garantendo ai propri assicurati un adeguato livello di servizio.